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Festa di San Giovanni
Festa di San GiovanniPresentazione Flash - www.1169.it
Nei primi
anni del 1100 d.c., nelle terre lariane e milanesi si comincia
a delineare un conflitto dove emergono motivazioni di
carattere politico, economico e religioso.
Landolfo cerca di entrare in Côme, approfittando della
presenza dell'imperatore Enrico V, ma i comaschi
contrattaccano e sotto il comando di Adamo del Pero assaltano
il castello di San Giorgio in Ticino, uccidono nobili milanesi
e rapiscono il Vescovo Landolfo. I perledesi nottetempo si accorgono dell'accerchiamento da parte delle navi comasche dell'Isola Comacina, subito suonano i corni allertano tutto il territorio gli "atti alle armi" vengono radunati i Varennati, si uniscono per portare aiuto a tutto il porto di Oliveto sono benedetti dal Prevosto della Pieve e coś si imbarcano e muovono in soccorso dei Comacinati alla volta dell'Isola, la battaglia è aspra cruenta e dura, mentre i Comacinati si oppongono arduamente e direttamente facendo uso di pietre, giavellotti, dardi di vario genere. Gli alleati accorsi in aiuto cercano di prendere la flotta comasca alle spalle. I tentativi furono vani al punto che dopo alcuni giorni l'Isola è presa e depredata. Tutto cị accade nell'anno 1124. Alla fine Côme, anche a causa di carestie e della morte del Vescovo Grimoldi che era l'anima della resistenza comasca, comincị a cedere e a subire disfatte fino a quando i milanesi sferrarono l'attacco decisivo nel 1127, conquistarono la città e rasero al suolo Côme, Coloniola e Borgovico con l'eccezione delle chiese e degli edifici religiosi. Per un decennio i comaschi sono sottomessi a Milano, fino a quando fu eletto imperatore Federico Barbarossa nel 1153. Costui nella sua politica di riconquista della pari dignità col papato e di ridimensionamento dell'autonomia e del potere delle grandi città, vuole riconquistare l'egemonia sui comuni lombardi, ripristinando il sistema feudale la cui gerarchia fa capo all'imperatore. Discende in Italia, nel 1154 convoca una dieta a Roncaglia, dove i rappresentanti di Milano gli offrono molto denaro in cambio del riconoscimento imperiale e del loro dominio su Côme e Lodi. L'imperatore rifiuta, toglie i diritti di sovranità e mette al bando Milano. Chiesa di San Giovanni Da quella data Côme, con l'aiuto del Barbarossa, comincia a ricostruire un forte sistema difensivo, specialmente verso Milano, composto dalle mura cittadine con torri e un muro che dal Baradello va sino al Castelnuovo sopra il borgo di San Martino. Federico Barbarossa ritorna in Italia nel 1158, convoca una seconda dieta a Roncaglia e impone ai Comuni lombardi il proprio potere e restaura un sistema di comando in modo da controllare ogni forma di potere giurisdizionale di natura pubblica, coinvolgendo in questo le signorie familiari, i privilegi ecclesiastici e le magistrature cittadine. A questo sistema si oppone il papato e ricominciano anni di guerre che coinvolgono tutta la Lombardia e i rispettivi schieramenti. Côme fiancheggia il Barbarossa in tutte le sue iniziative
e, dopo averlo accolto in città nel 1160, partecipa con le sue
truppe all'assedio e alla distruzione di Milano nel 1162.
E' l'anno 1169. L'Isola viene invasa, data alle fiamme e rasa al suolo con case, chiese, castelli e tutto quanto vi era di
costruito. I pochi isolani scampati al massacro fuggono su
poche barche e si rifugiano dai vecchi amici di Varenna, dove
fondarono un abitato che chiamarono "Insula Nuova". |